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punto di vista morale non presentano
complicazioni; non si offendono per
la tua condiscendenza né si
lamentano se non sei politicamente
corretto; a differenza delle vedove,
non ti chiedono di mettere in
discussione il patriarcato; a differenza
degli orfani, non hanno bisogno di
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#16maggio
#Aborto
SACRIFICATI
di Giovanni De Mauro
La scorsa settimana, dopo che era
trapelata la notizia secondo cui la
corte suprema statunitense sarebbe
pronta di fatto a cancellare il diritto
costituzionale all’interruzione di
gravidanza, la scrittrice e attivista
Rebecca
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Solnit ha condiviso su
Facebook le parole di Dave Barnhart,
pastore di una chiesa metodista di
Birmingham, in Alabama: “I non nati
sono un gruppo di persone che è
comodo difendere. Non ti chiedono
mai nulla; a differenza dei carcerati,
dei tossicodipendenti o dei poveri, dal
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soldi, istruzione o assistenza; a
differenza degli stranieri, non
portano con sé tutto quel bagaglio
razziale, culturale e religioso che non
ti piace; ti permettono di sentirti bene
con te stesso senza dover fare lo
sforzo di creare o mantenere
relazioni; e quando sono nati,
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puoi scordarteli, perché smettono di
essere non nati. È quasi come se,
nascendo, per te morissero. Puoi
amare i non nati e difenderli senza
sostanzialmente mettere in
discussione la tua ricchezza, il tuo
potere o il tuo privilegio, senza dover
ripensare le strutture sociali,
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senza dover chiedere scusa o risarcire
nessuno. Sono, in poche parole, le
persone perfette da amare se vuoi
dire di amare Gesù ma in realtà non
ami le persone che respirano.
Detenuti? Migranti? Malati? Poveri?
Vedove? Orfani? Tutti i gruppi di
persone di cui si parla